La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
il vasto silenzio ingigantiva l'orrore ... Ma, repente, ei si scosse. Gaudio selvaggio lo illuminava. - Sia! - sclamò. Sangue per sangue. Ànima
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
trasparèndogli in viso il più felice segreto, trarsi un rotoletto di seno, e svòlgerlo lentamente. Il silenzio era colmo. La voce del capitano lo ruppe
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luogo la spartizione seconda del greggie e della vettovaglia, e l'ebbe in un silenzio di umiliazione, non essèndoci alcuno tanto birbante da disconòscere
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bestemmiando orridezze, il Beccajo si rimboscò. E già la notte e il silenzio si riadagiàvano nella fossa terrestre. Pura brillava la luna, e il
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nell'orizzonte, ora alla cerchia delle impassìbili guardie, imbracciate lo schioppo, le cui bajonette, lampeggianti nel sole, rispondèvano loro con un silenzio
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serràssero incontro: d'ogni parte, voràgini di oscurità: tutto intorno un silenzio, che si facea più e più sospettoso. Forestina temette il timore
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E in un commosso silenzio, la mano di lei nella sua, ei rimaneva accanto alla Nera. I suòi occhi, lùcidi più che mai, volgèvansi, ora alla mamma, ora
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? - insinuò Aronne. - Un capoccia! un capoccia! - esclamàrono tutti. Il Letterato fe' un cenno, che invitava al silenzio, e: - Date ascolto. È meglio non